- Motta San Giovanni
- Lazzaro
- Capo d’Armi
- Saline Joniche
- Montebello
Motta San Giovanni, situato a circa 24 km da Reggio
Calabria, è un popoloso centro collinare posto a 513 metri sul livello del mare.
Menzionato per la prima volta già nel 1408, si ingrandì probabilmente in seguito
alla distruzione del vicino Castello di Sant’Aniceto (1459), del quale potrebbe
aver accolto i profughi. Da vedere la Fontana Alecce, nell'omonima piazza,
un’imponente struttura in muratura composta da una grande vasca che accoglie
l’acqua sgorgante; il Monumento ai Caduti in guerra e sul lavoro, in via
Garibaldi, una lastra in marmo sulla quale è poggiata una statua raffigurante
una madre che piange il figlio morto e ai cui piedi c'è un cannone; il
Monumento al minatore nella piazza omonima; la Chiesa di San Giovanni
Evangelista la cui facciata presenta un moderno ingresso in vetri policromi
sormontato da un rosone dello stesso tipo; la Chiesa di San Rocco, ormai chiusa
al culto, costruita nel 1578; la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita
sembra nel XII secolo anche se non esistono dati certi sulla sua fondazione e di
cui oggi restano pochi ruderi; la Chiesa di San Nicola del cui antico edificio
(X secolo) rimangono soltanto i muri perimetrali e alcune macchie di colore
sulle pareti che fanno pensare all'esistenza di affreschi; il Santuario della
Madonna del Leandro, di origine antichissima, che sembra sia stata costruita
insieme a un convento o a un ospizio basiliano e al cui interno, su un altare in
marmi policromi, è stata sistemata una statua della Madonna con il Bambino
(seconda metà del XVI secolo) ed è conservata anche un'acquasantiera datata
1667.
A circa 3 km dal centro abitato di Motta è situato il Castello di
Sant’Aniceto, costruito dai bizantini e che rappresenta uno tra i pochi esempi
di architettura alto medievale calabrese. Ristrutturato e ampliato dai Normanni
fu distrutto nel 1459 dal duca Alfonso di Calabria e mai più utilizzato.
Percorrendo la strada provinciale verso la costa, dopo essere tornati sulla
S.S. 106, direzione Taranto, si incontra Lazzaro, importante
centro turistico balneare. Questa località si segnala anche per la grande
importanza archeologica in quanto qui sono stati rinvenuti i resti di antichi
insediamenti risalenti a epoca romana (tardo imperiale, III secolo d. C.). Tra i
reperti venuti alla luce ci sono alcuni frammenti di mosaici, i resti di un
antico mausoleo e una necropoli.
Proseguendo lungo la strada statale si incontra Capo
d’Armi, bel promontorio roccioso a picco sul mare da cui si
gode una splendida vista e Saline Joniche. Quest’ultima
cittadina, per le caratteristiche delle sue coste era spesso inondata dal mare
tanto da essere chiamata Pantano. Già in epoca normanna l’area svolse un ruolo
importante nella produzione di sale. Tentativi recenti di fare di Saline un polo
industriale hanno lasciato segni indelebili sul territorio come gli impianti
della Liquilchimica e delle Officine Grandi Riparazioni.
Continuando sempre sulla S.S.106 si incontra la frazione Sant’Elia da cui ci
si può inoltrare dalla costa verso la collina, seguendo la strada che costeggia
la Fiumara di Sant’Elia, per giungere a Montebello Jonico.
Sembra che le origini del nucleo abitativo di Montebello Jonico non abbiano
radici antichissime. Probabilmente il territorio dove oggi sorge il paese, nei
primi due secoli dell’anno 1000, faceva parte delle terre libere della Corona ed
era aggregato al feudo di Motta Sant’Aniceto. Montebello rappresentò per lungo
tempo una zona militare riservata. Questa la ragione del nome che deriva dal
latino “mons bellum” (monte di guerra). Con la distruzione di Motta
Sant’Aniceto, avvenuta nel XV secolo, Montebello cominciò ad assumere una
propria fisionomia urbana. Il paese cominciò ad essere nominato nei documenti
regi a partire dal febbraio del 1413.
Da vedere il Monumento ai Caduti; la stele Edward Lear, eretta alla fine
degli anni Novanta di fronte al Pentidattilo, che ricorda il passaggio dello
scrittore e pittore inglese vissuto nel XIX secolo, per le terre calabre; la
Chiesa di Santa Maria Assunta di origini antichissime; la Chiesa del Buon
Consiglio risalente alla fine del XVIII secolo.
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