ITINERARIO VIOLA - MAMMOLA
S. NICODEMO

Si affaccia sulla vallata del Torbido, al confine tra le Serre e l'Aspromonte, la cittadina di Mammola le cui origini ( V- IV sec. a. C.) sono da ricondurre alla colonia magnogreca di Malea.Tra il IX e X sec d. C. le alture che circondano il centro abitato furono luogo di rifugio dei monaci basiliani che avviarono gli abitanti alla bachicoltura, alla lavorazione della seta, alla costruzione di mulini ad acqua, nonché allo studio delle lettere ed alla ricopiatura dei testi. Come risultato di ciò per molto tempo Mammola fu un grande centro economico e culturale ed ancora oggi nelle contrade (Grancia diS. Biagio, Grancia di S. Barbara) e tra il dedalo di viuzze del medievale centro storico si scoprono le testimonianze architettoniche del glorioso passato.
Il paese riconosce come suo protettore S. Nicodemo, monaco basiliano vissuto sulle pendici del monte Kellerano. Nella venerazione di San Nicodemo traspare l'atavica gratitudine che ancora oggi viene espressa dal popolo nei confronti dei monaci basiliani .Il Santo viene festeggiato diverse volte nel corso dell'anno commemorandone la nascita, la morte e la traslazione delle reliquie. Le processioni si svolgono nel centro abitato e, in forma di pellegrinaggi, sul Monte Kellerano, dove sorgeva il Monastero di Kellerano dedicato al Santo e del quale sono visibili i resti delle tre absidi bizantine accanto alle quali oggi è stato edificato il Santuario di S. Nicodemo.

S. LEO: UN SANTO PER DUE CITTA'
S. Leo fu un monaco asceta italo-greco, prese i voti nel monastero di Africo Vecchio poi,dopo aver vissuto in Sicilia, ritornò sulle montagne tra Bova ed Africo dove visse in solitudine. Non si hanno notizie certe sulla nascita(V sec. o XI-XII sec.) né sul luogo della morte che entrambi i paesi rivendicano. Con certezza gli vengono attribuiti il mestiere di boscaiolo, la dedizione ai poveri e bisognosi per i quali lavorava e compiva miracoli e la capacità di liberare gli indemoniati. IL MIRACOLO DI S. LEO - Il Santo è raffigurato con la scure in mano: con essa praticava dei tagli a forma di V sulla corteccia degli alberi, dal taglio veniva fuori la pece che il santo trasformava in pane per i bisognosi.

LEGENDA

ASCETISMO BASILIANO
Nel periodo delle lotte iconoclaste numerosi monaci greco-ortodossi, in fuga dai loro centri d'origine, giunsero sull'attuale territorio reggino dove trovarono rifugio nelle numerose grotte che i versanti montani offrivano. Il loro modello di vita venne seguito da numerosi giovani del territorio che si dedicarono alla vita monastica e che vengono definiti monaci italo-greci. L'ideale supremo dei monaci era l'"hesychìa", la contemplazione nella tranquillità e nel silenzio. Vivevano dedicandosi alla contemplazione, pregando e lavorando; la loro alimentazione consisteva in bacche e verdure crude, si immergevano nelle fredde acque di fiumi e torrenti, si dedicavano allo studio dei testi sacri, operavano miracoli. Gli elementi caratterizzanti la loro vita quotidiana (contemplazione, preghiera, solitudine, lavoro) sono i punti cardine della Regola di San Basilio. La maggior parte dei monaci trascorse la propria vita passando dalla forma ascetica alla forma cenobiale. Spesso, fondati i cenobi, continuavano a vivere in ascesi spostandosi in altri luoghi. Gli asceti divennero sempre punti di riferimento per gli abitanti dei territori dove si stabilivano ai quali insegnarono a lavorare e coltivare la terra (essi stessi univano all'ascesi il lavoro svolto per il sostentamento dei più poveri), trasmisero lo studio delle discipline religiose, letterarie e scientifiche. AREA GRECANICA - E' il territorio che si estende sull'estremità meridionale della provincia e comprende Bova, Roghudi, Gallicianò e Roccaforte del Greco. E' l'area dei " Greci di Calabria" nella quale sopravvivono la lingua e le tradizione delle antiche comunità greche che si stabilirono in Calabria.Per molto tempo la lingua parlata fu il grecanico le cui tracce si rinvengono ancora oggi dovunque ( nella segnaletica, nell'idioma degli anziani, nelle antiche nenie ancora in uso in particolari manifestazioni…..)